La nuova serie A1 di pallamano femminile è sempre più alle porte: mancano soltanto pochi giorni al turno inaugurale, previsto per sabato 10 settembre. Come ampiamente sottolineato durante le scorse settimane, la Casalgrande Padana si presenta al via della nuova stagione con un organico simile al recente passato: la squadra ha un assetto quasi identico a quella che ha conquistato la salvezza diretta al termine dell’annata 2021/22, ma l’avverbio “quasi” è necessario per sottolineare la presenza di alcune rilevanti novità. Tra queste ultime, figura a pieno titolo Sabrina Capellini: l’ala di Salvaterra, classe 2004, si appresta a tornare sulla ribalta della pallamano biancorossa dopo una stagione di assenza. La sua traiettoria nelle file della Padana si era interrotta nella primavera 2021, sùbito dopo aver contribuito alla conquista della promozione in A1: a seguire Sabrina si è imbarcata su un volo per gli Stati Uniti, svolgendo un’esperienza di studio oltreoceano che l’ha tenuta impegnata per un totale di circa otto mesi. E’ la diretta interessata a raccontarci tutto nel dettaglio, e noi ci permettiamo di aggiungere una nota che lei con grande modestia non ha voluto evidenziarci: al termine della permanenza statunitense, le è stato persino consegnato un premio legato ai meriti nell’ambito dello studio. All’interno della sua scuola superiore americana, Sabrina ha saputo guadagnarsi un posto tra i 10 studenti con il miglior rendimento nel corso dell’anno scolastico: da qui il prestigioso riconoscimento che l’istituto ha voluto attribuirle.
E dunque, Sabrina, parliamo del tuo diario a stelle e strisce: innanzitutto, in quale Stato si è svolta la sua esperienza di studio?
“Già nella primavera 2021, mi si è presentata l’opportunità di trascorrere un anno scolastico oltre Atlantico. Si tratta di un’occasione che ho voluto cogliere al volo, con grande e credo comprensibile slancio: così ad agosto sono partita alla volta del Tennessee, nel Sud-Est degli Usa. Dall’agosto 2021 ho soggiornato a Knoxville: una città che conta poco meno di 200 mila abitanti, e che è anche la terza più abitata dello stato dopo Nashville e Memphis. Sempre a Knoxville ho frequentato la scuola superiore Loudon High School, dedicandomi a un programma di studi in buona parte simile a quello che seguo in Italia”.
Sarebbe a dire?
“Io sono iscritta all’Istituto Baggi di Sassuolo, indirizzo relazioni internazionali e marketing: è proprio lì che tornerò a studiare nell’ormai imminente anno scolastico 2022/23, con l’obiettivo di cogliere il diploma di maturità. In America mi sono concentrata su materie inerenti l’economia, e ciò mi ha permesso di dare sostanziale continuità al percorso che avevo svolto qui in Italia. Tuttavia alla Loudon ho approfondito pure altri ambiti, dall’anatomia alla biologia: io ho il sogno nel cassetto di diventare medico, e nel Tennessee ho iniziato a gettare le basi per provare a realizzare questo mio obiettivo”.
Tra i tanti impegni che lo studio richiede, a Knoxville hai comunque trovato tempo per dedicarti pure allo sport: anche negli Stati Uniti si gioca a pallamano?
“No, o almeno non dove ero io! Ho cercato la pallamano più volte, ma non ho mai trovato nè una squadra nè tantomeno un campionato. Così, per mantenermi in forma, mi sono cimentata con il softball: in buona sostanza è la versione femminile del baseball, disciplina che negli Usa è parecchio popolare. Io giocavo nella squadra dell’Istituto, e avevo il ruolo che viene definito esterno o outfielder: dovevo intercettare la palla prima che cadesse a terra, ma anche recuperare e lanciare la sfera verso le mie compagne di squadra”.
Che tipo di risultati avete ottenuto?
“Potrei stare qui a raccontarvi chissà quali mirabilia sui grandi trionfi che abbiamo costruito… ma dire bugie non è affatto nel mio stile. La verità è una sola: abbiamo disputato il campionato studentesco della nostra zona, perdendo tutte le partite! Per quanto mi riguarda credo comunque che il softball sia stato utile, sia per potenziare il braccio sia per consolidare le capacità a livello di corsa. Poi, si tratta di uno sport ben differente rispetto a quello che ho appena ritrovato: ora quindi non sono ancora al 100% per la pallamano, ma confido fortemente di tornare al massimo entro la fine della stagione agonistica 2022/23”.
Sabato scorso 27 agosto, al pala Keope, la Casalgrande Padana ha conquistato il 1° posto nel quadrangolare precampionato con Prato, Mezzocorona e Mestrino: tu però non sei scesa in campo…
“Sono tuttora in attesa di sostenere la visita medica, indispensabile per giocare: ormai dovrebbe essere questione di pochi giorni. Ad ogni modo, ho seguito il torneo da vicino: speravo fortemente in un triplice successo da parte nostra, ma d’altro canto questo tris non era affatto scontato. In mattinata la Padana ha superato le Tushe Prato per 27-24, e lì in tutta sincerità mi ero un po’ preoccupata: senza nulla togliere alla buona volontà della formazione toscana, il nostro organico ha senza dubbio le caratteristiche che servono per imporsi su Prato con un divario più largo rispetto a quello che è emerso durante la prima gara. Tuttavia, a seguire le mie compagne di squadra hanno costruito un efficace e concreto cammino in crescendo: peraltro, si tratta di un pregio che l’allenatore Marco Agazzani ha puntualmente sottolineato. La sfida con Mezzocorona ci ha consegnato riscontri ben migliori sul piano del gioco: tutto ciò fino ad arrivare alla roboante affermazione su Mestrino, realtà che di certo è contraddistinta da un elevato spessore tecnico-agonistico. Con innesti di pregio del calibro di Lain e Kyrillova, le gialloverdi padovane hanno i numeri per puntare alla medio-alta classifica: di conseguenza, la vittoria che Casalgrande ha ottenuto rappresenta un ulteriore e validissimo buon auspicio”.
Al di là degli auspici, quali potranno essere i reali obiettivi della Casalgrande Padana nella serie A1 che sta per iniziare? Ci si accontenta ancora una volta della salvezza, oppure ritieni che l’obiettivo play off sia realistico?
“Io propendo per la seconda opzione: non faccio proclami, ci mancherebbe altro, ma credo che alzare l’asticella dei traguardi faccia bene sia al morale sia ai risultati. L’asticella va ovviamente alzata in modo ragionevole, e noi abbiamo ottimi motivi per coltivare ambizioni: la squadra può contare su una solida intelaiatura, con ragazze che da tempo giocano insieme e che dunque sono in grado di sviluppare rapidamente una serie di efficaci meccanismi di manovra. Tra queste, impossibile non menzionarne una a nome di tutte: mi riferisco a Ilenia Furlanetto, che ormai è un vero simbolo della Pallamano Spallanzani Casalgrande e anche di Casalgrande più in generale. Quanto al resto, l’arrivo di Nahomi Marquez Jabique ci dà senza dubbio ulteriore spinta nel provare a inseguire orizzonti di alto profilo: un terzino del suo calibro può costituire un valore aggiunto per qualsiasi squadra del massimo campionato, e non a caso io l’ho vista in buonissima forma fin dal torneo di sabato 27. Inoltre non conoscevo i portieri Nadia Ayelen Bordon e Caterina Maria Mutti, che sono arrivate quando io ero negli Stati Uniti: per me entrambe rappresentano gradite sorprese, che rafforzano il mio ottimismo in vista del cammino che ci attende”.
Eppure, il campionato prevede una serie di ostacoli parecchio severi. Dopo l’esordio del 10 settembre a Salerno, nei due sabati successivi la Casalgrande Padana ospiterà prima la Securfox Ariosto Ferrara e poi Bressanone: il mese di ottobre si aprirà quindi con la trasferta a Cassano Magnago e col duello interno contro Erice. Domanda inevitabile: non temi di essere ancora a 0 punti dopo i primi 5 turni?
“E perchè mai bisognerebbe avere una paura simile? Le avversarie che affronteremo nelle gare iniziali sono senza dubbio forti, e ne siamo ben consapevoli: tuttavia partire in modo timoroso significa dare un vantaggio alle nostre rivali, ed è un vantaggio che noi non possiamo nè tantomeno vogliamo regalare. Più in generale, la concorrenza per entrare nella griglia degli spareggi scudetto è molto ampia: le campionesse in carica di Bressanone possono tranquillamente puntare a uno dei quattro posti playoff, così come Erice, Salerno e la stessa Mestrino. D’altro canto, in corsa ci siamo anche noi: non c’è alcun motivo per chiamarci fuori già adesso”.
Nella stagione 2020/2021, l’ultima prima della tua partenza per gli Usa, la Casalgrande Padana era allenata da Matteo Corradini. Adesso, sei già entrata in sintonia con l’impostazione dell’attuale trainer Marco Agazzani?
“Finora con Agazzani non avevo mai lavorato, ma comunque mi sto trovando molto bene fin da adesso. Peraltro lui dà grande importanza all’attività fisica che si svolge con gli attrezzi e le macchine all’interno della nostra palestra: credo proprio che ciò mi aiuterà a ritrovare la forma migliore nel modo più rapido possibile, e non è affatto cosa da poco. Io faccio parte anche della Casalgrande Padana Under 20 femminile, allenata sempre da Marco Agazzani: all’orizzonte c’è quindi un’annata agonistica che richiederà una forte quantità di energie, a me e a tutte quante noi. Per quel che concerne l’agenda della serie A1, non so ancora se sabato 10 prenderò parte alla trasferta di Salerno: tuttavia sarò sicuramente schierabile per il derby casalingo con Ferrara del 17. La mia adrenalina è al massimo: non vedo l’ora di ritrovare il palcoscenico agonistico della pallamano”.
NOVITA’. Sempre a proposito di rinforzi, o per meglio dire di ritorni, la Casalgrande Padana 2022/2023 potrà fare affidamento anche su Chiara Rondoni: lo scorso anno il terzino classe 2002 ha allenato gli Under 15 biancorossi insieme a Gaia Lusetti, e ora rientra nell’ambito della Prima squadra dopo un periodo di assenza dalla pallamano giocata. Peraltro Chiara ha saputo mettersi in luce anche nel quadrangolare di sabato scorso 27 agosto, fornendo un buon contributo al tris di vittorie centrato dalla compagine ceramica.
Nella foto in alto, un’altra immagine dell’ala biancorossa Sabrina Capellini.