Roberto Camponesco: un nome, una garanzia, un vero emblema della Pallamano Spallanzani. Quattro anni fa, nell’ottobre 2016, la sua scomparsa ha suscitato ampio e sincero cordoglio in tutto il comune di Casalgrande e non solo: come è noto lui ha lavorato a lungo per il nostro club, portando un contributo di elevato spessore sia sotto l’aspetto operativo sia soprattutto dal punto di vista umano. La sua preziosa eredità ci è ancora ben presente: non potrebbe essere altrimenti, e per rendersene conto basta osservare l’ampia galleria fotografica presente all’ingresso del Pala Keope. La zona bar ospita una consistente galleria di immagini relative alle squadre biancorosse degli anni e dei decenni passati: Roberto Camponesco figura in moltissime di quelle foto, e ciò testimonia una volta di più il fervido impegno che lui ha riposto a favore della pallamano a Casalgrande.
Come ulteriore segno di stima e riconoscenza, il torneo femminile precampionato che organizziamo abitualmente a settembre è dedicato proprio a lui. Purtroppo, quest’anno l’appuntamento è saltato per i motivi che tutti conosciamo: non avendo potuto onorare la memoria di Roberto sul campo, affidiamo a questo breve intervento il compito di ricordarlo pubblicamente.
L’aggettivo “breve” è appropriato: anche se queste righe vi potranno sembrare un tantino verbose, non saranno certo sufficienti per descrivere con dovizia di particolari il ricco universo di opere e idee che caratterizzava Roberto. Probabilmente, lui sarebbe stato il personaggio giusto per scrivere un libro: magari autobiografico, perchè il linguaggio accurato e sempre puntuale rientrava senz’altro tra le sue caratteristiche. Di origine napoletana, lui stesso ricordava fieramente di essere nato nel quartiere di San Carlo Arena: inoltre Roberto soleva rimarcare le proprie origini facendo uso della celebre locuzione del principe Totò, ossia “Sono parte nopeo… E parte napoletano!”
Dopo il trasferimento alle nostre latitudini, avvenuto negli anni ’60, lui ha lavorato per un quarantennio alla Ceramica Cir-Serenissima di Villalunga: nella fattispecie, la sua attività professionale era rivolta in particolar modo alla colorazione di mattonelle e piastrelle. Un compito di precisione ma a modo suo anche artistico, che a ben guardare si coniugava al meglio con le prerogative di Roberto. Un uomo molto preciso sul lavoro, ma parimenti dotato di quel brio fantasioso e creativo che gli permetteva di essere ancora più efficace in ogni ambito della vita.
Parlando più nel dettaglio del suo percorso con noi, Roberto Camponesco era attivo nella Pallamano Spallanzani fin dall’anno della fondazione: stiamo parlando del 1982. Trentaquattro anni in biancorosso, contraddistinti da un ampio e significativo ventaglio di esperienze: lui è stato dirigente accompagnatore nell’ambito del settore giovanile, ma anche autista del pulmino che permetteva alle ragazze e ai ragazzi ancora minorenni di raggiungere i luoghi di allenamenti e partite. Ovviamente il suo caleidoscopico sguardo era rivolto pure alle Prime squadre, di cui era osservatore sempre attento e puntuale fornendo sempre un punto di vista qualificato e mai banale. E poi, non dimentichiamo affatto la straordinaria umanità: le parole di Roberto erano sempre pronte a contrappuntare in modo attento ogni avvenimento e ogni personaggio, gratificando vincitori e vinti sempre con la sua peculiare cifra stilistica.
Una cifra che gli derivava pure dai suoi interessi all’infuori del mondo lavorativo e sportivo: qui a Casalgrande, Roberto Camponesco è stato infatti tra i massimi esperti e conoscitori di tutto quanto riguarda il mondo dell’opera lirica e dell’operetta. Peraltro, lui era uomo sempre presente nel sottolineare il valore dello spettacolo inteso come comnistione tra intrattenimento e cultura: una visione che lo portava a rivolgere attenzione e studio anche verso il cinema, così come nei confronti del teatro, della radio e immancabilmente del mezzo televisivo.
Nell’ottobre 2016, dopo un periodo di malattia, Roberto Camponesco è scomparso alle soglie dei 75 anni: negli ultimi tempi i problemi di salute gli avevano impedito di seguire l’attività biancorossa come avrebbe voluto, ma nonostante ciò si teneva costantemente informato manifestando il proprio incessante sostegno sia pure “a distanza”. Oggi, la sua famiglia è ancora assidua frequentatrice del palazzetto: non possiamo che esserne felici, oltre che sinceramente grati.
Roberto Camponesco se n’è andato quattro anni fa… Tuttavia, si tratta di una frase che continua a suonarci un po’ troppo strana anche a distanza di tempo. E allora, visto che prima abbiamo parlato di televisione, riteniamo che le parole migliori siano quelle che Gigi Marzullo utilizza in questi casi: “I veri grandi non muoiono, non scompaiono, non se ne vanno… Al massimo si assentano”. Ecco: dall’ottobre 2016 in avanti, per noi del Gs Spallanzani Casalgrande, Roberto Camponesco è sempre un assente giustificato. Grazie ancora Roberto!!!
Nelle foto, dall’alto verso il basso della pagina:
- Il Pala Keope di Casalgrande
- Roberto Camponesco premiato nel 2012 a Pratissolo, durante la festa per i 30 anni del Gs Pallamano Spallanzani Casalgrande
- Un’altra immagine di Roberto Camponesco.
2 commenti su “Quattro anni senza Roberto Camponesco: un piccolo ricordo di un nostro grande amico”